Riforma responsabilità professionale: Anaao Assomed e Acoi incontrano il Ministro della Giustizia
Mettiamo a terra la riforma insieme: più sicurezza in sala operatoria, meno burocrazia in corsia, più fiducia nel Servizio sanitario
Roma, 10 settembre — Questa mattina il presidente ACOI Vincenzo Bottino, il past president Marco Scatizzi e il Segretario Nazionale ANAAO ASSOMED Pierino Di Silverio hanno incontrato il ministro della Giustizia Carlo Nordio per un confronto sulla riforma della responsabilità medica.
ACOI ha ringraziato il ministro per aver istituito la Commissione sulla responsabilità medica e per l’impianto del DDL che limita la punibilità ai soli casi di colpa grave, nel rispetto di linee guida e buone pratiche adeguate al caso concreto.
“È un fatto di civiltà che tutela chi cura e chi è curato, riducendo la medicina difensiva e restituendo tempo ai pazienti”, ha dichiarato Bottino.
L’ACOI inoltre, tramite il past president Scatizzi, ha sottolineato l’importanza di proseguire nell’iter parlamentare della riforma proposta dalla Commissione presieduta dal presidente d’Ippolito, per completare il quadro della nuova responsabilità medica a tutela dei pazienti e contro la medicina difensiva.
“Abbiamo convenuto – sottolinea Di Silverio – sulla necessità di continuare a lavorare per garantire alla categoria e anche ai pazienti una riforma seria e organica che restituisca serenità al lavoro quotidiano dei camici bianchi. Il provvedimento varato è stato il primo passo”.
La riforma, hanno ribadito le due associazioni, non cancella le responsabilità: restano ferme quelle nei casi di colpa grave e il diritto dei pazienti al risarcimento in sede civile.
ACOI e ANAAO ASSOMED confermano la piena disponibilità a contribuire con apporti tecnici su linee guida, gestione del rischio clinico, audit, formazione continua, indicatori di esito e tutele assicurative, auspicando un percorso parlamentare rapido e ordinato. “Mettiamo a terra la riforma insieme: più sicurezza in sala operatoria, meno burocrazia in corsia, più fiducia nel Servizio sanitario”, hanno concluso.